Si chiama marketing olfattivo, e studia le profumazioni adatte a ogni genere di spazio di vendita, locali inclusi. Al limite dell’inganno: meglio un odore reale, che magari ti si attacca agli abiti ma è sintomo di cucina verace, o una fragranza sintetica che simuli un’anima, in contesti che un’anima non ce l’hanno?
The post Scent of a restaurant: e se gli odori che sentiamo al ristorante fossero studiati a tavolino? first appeared on Rolling Stone Italia.
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