L’impatto della musica sull’uomo è così potente che sempre più spesso si parla di musicoterapia. Ma cosa è e come funziona?
Che la musica abbia il potere di influenzare l’umore delle persone è cosa nota a tutti. Ascoltare la propria canzone preferita risolleva dopo una giornata difficile, o dà la carica prima di un impegno importante. Imbattersi casualmente in un brano del passato fa riaffiorare alla memoria ricordi ed emozioni sopite. Non si tratta di magia, ma della capacità della musica di dialogare con le sensazioni e le emozioni.
Una caratteristica, questa, propria dell’arte in sé. Infatti la musicoterapia è una arteterapia, ovvero un metodo che sfrutta l’arte come canale per far emergere pensieri ed emozioni che non si riesce a verbalizzare.
Diventa terapia quando è applicata con intento di tipo educativo oppure riabilitativo. Nel primo caso, soprattutto verso bambini o persone fragili, aiuta a individuare canale di espressione del proprie sé che ancora non si conoscono. Con finalità riabilitative, invece, si applica a soggetti che hanno vissuto traumi o stanno affrontano periodi di sconvolgimento della propria vita, come per esempio un lutto.
Per tutti, comunque, la musicoterapia è una occasione per connettersi alla propria parte profonda e migliorare il proprio benessere, come ben spiega l’autorevole sito di salute ilpuntontc.it.
Come funziona la musicoterapia
Per capire come funziona la musicoterapia, bisogna partire dal presupposto che la musica fa da tramite tra il terapeuta e l’utente finale. I suoni, la melodia, il ritmo sono tutti elementi che mirano a favorire l’espressione delle necessità emozionali della persona.
E’ utile anche a migliorare la relazione e la socialità; non a caso, spesso ha luogo in sedute collettive. Confrontarsi in gruppo non è mai semplice, ma la musica ha spostare la comunicazione dalla dimensione verbale per arrivare a una più istintiva e, in un certo senso, universale.
La musicoterapia favorisce le funzioni di apprendimento, e non solo in campo musicale, aumentando la capacità di attenzione . e’ quindi applicata anche con funzione preventiva o terapeutica.
Diversi tipi di musicoterapia
La musicoterapia non ha un solo metodo di applicazione, ovvero non è limitata all’ascolto di brani scelti con un particolare intento.
Anche fare musica è un atto basilare della musicoterapia. E senza alcun bisogno di essere musicisti, anzi. Non si tratta di dare vita a un prodotto musicale, ma di esprimersi attraverso il suono. Per questo è molto usato voi bambini. Niente lezioni di tecnica o letture delle note. Il terapista mette a disposizione una serie di strumenti e guida la persona nell’avvicinarsi a questi, per poi lasciarla libera di esprimersi.
Gli strumenti possono essere quelli più semplici, come tamburi, tastiere o piccole chitarre. Ma possono anche essere improvvisati. Anzi, la costruzione di strumenti è un’altra forma di musicoterapia. Oggetti di uso quotidiano, come scatole, posate, nastri e bicchieri di plastica possono essere assemblati in modo da produrre suoni. Ogni strumento così realizzato sarà assolutamente unico, nato dalla fantasia della persona che lo ha creato.
Talvolta la musicoterapia si affianca ad altre forme artistiche. Al disegno, per esempio. Il terapeuta può far ascoltare una melodia al cliente e poi chiedergli di rappresentare su un foglio le emozioni che ha provato tramite forme e colori. Può essere un disegno figurativamente definito, oppure una rappresentazione astratta. Invece del disegno, si può ricorrere a immagini già esistenti fra cui scegliere.
Un grande impatto in termini di rilassamento ha l’atto di colorare mentre si ascolta musica. In questo modo, la musicoterapia si unisce a un’altra disciplina diffusa negli ultimi anni: l’art therapy, ovvero l’abbandono dello stress tramite disegni da colorare. Un’attività sempre più comune anche fra gli adulti.